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123) Alberto Piazza, Apostoli (particolare della pradella), Castiglione d'Adda, chiesa dell'Incoronata
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122) Seguace di Alberto Piazza, Madonna che allatta il Bambino e san Giovanni, Milano, Quadreria Arcivescovale
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personaggi hanno acquistato in solidità e pienezza, assumendo la funzione di precisi riferimenti, insieme ai molti oggetti disseminati sul terreno, del senso di profondità verso il lontano orizzonte. La fonte luinesca è ancora fortemente presente, al punto d’averne suggerito la paternità, anche se in questo pannello si segna la definitiva conferma degli orientamenti di Alberto, che perfeziona un’immagine devozionale in sintonia con la serenità degli stati d’animo rappresentati. Di insolita delicatezza cromatica è la tavoletta che presento per la prima volta dove sul fondale chiaro, in toni grigio-rosati sono distribuite alcune figure che assistono al ferimento del giovane in casacca verde riverso a terra. Nei tipi si trovano i caratteri del suo repertorio e le predelle della pala di San Gerolamo tra i Santi Pietro e Paolo sono indicative di questo artista. Il chiarore e la vivace coloritura sono però indice di un momento successivo, nel quale è già in corso la suggestione classicista tale da suggerire che siamo oltre il 1520, in prossimità del risultato di Castiglione d’Adda.
Si riconosce la medesima compostezza organizzativa della predella di Vicenza nel tondo con l’Assunta avvolta in una corona di angeli (fig. ) dell’Art Museum di Denver (Colorado).(158) L’opera è il frutto dell’evoluzione spaziale: oltre alla figura monumentale della Vergine, la quale accenna una torsione del busto, che rileviamo per l’intenzione di non allineare le braccia e le mani giunte appositamente lasciate aperte, si rileva la notevole varietà di posizioni assunte dagli angeli alle sue spalle. Pur nella somiglianza con quelli nel gonfalone, in quest’opera acquistano maggiore libertà: si piegano, si torcono e si agitano in maniera tale da creare un vorticoso insieme circolare sul quale si stagliano i contorni della Madonna, accrescendone la profondità atmosferica.
Il confronto col trittico dell’Assunta in Duomo conferma la sostanza di questo processo evolutivo.(159) Ho accennato all’ipotesi che questo sia la parte superiore del polittico con i Santi Bassiano e Sebastiano e con la Morte della Vergine. Le due figure laterali, la Santa Caterina e il Battista, rispecchiano in tono di maggiore naturalezza quel 'rigore' espressivo che abbiamo sottolineato nel polittico di sant’Agnese. La maturazione avviene attraverso il risalto plastico e la verosimiglianza all'aspetto reale dei personaggi, sempre più aderenti al naturalismo frutto della fusione delle nozioni della scuola milanese con le sollecitazioni raffaellesche e classicheggianti. Questo legame è esplicito anche senza il richiamo suggerito dai due angeli appoggiati al parapetto, suggestivo segno dell’aggiornamento in corso sulle novità giunte attraverso la Madonna Sistina di Raffaello, certamente già collocata sull’altare di Piacenza. L’Assunta dipinta nel pannello centrale rispecchia
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