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95) Alberto Piazza, Sposalizio mistico di Santa Caterina e San Giovannino, Bergamo, Accademia Carrara
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96) Alberto Piazza, Incoronazione della Vergine, 1519, Lodi, chiesa dell'Incoronata
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dei nostri pannelli i modi di Giacomo Serfoglio, in specie nell’'Assunzione' , le opere savonesi di Giovanni Mazone, come il fondamentale polittico Della Rovere per la cappella Sistina, il cui trittico del registro inferiore è al Museo di Avignone, e anche il Barbagelata, nel polittico di Sant’Ambrogio, in Sant’Ambrogio nuovo a Varazze e Ludovico Brea, nel trittico con l’Assunta, del 1495, ora al Museo del Duomo di Savona. La provenienza da una famiglia ligure depone, in aggiunta ad un risultato stilistico che è già di per sé consono a questa situazione culturale, per un’esecuzione avvenuta lungo la fascia costiera fra Genova e Savona, entro il primo decennio del Cinquecento.
A questo gruppo di opere si aggiunge la tavola di predella /fig. / conservata come anonima in Palazzo Reale a Genova.(126)
Grazie a questi contributi è sempre più plausibile sostenere la sua iniziale attività ligure, tra i diretti seguaci di Vincenzo Foppa, in una situazione culturale e stilistica che ha delle similitudini con la formazione di altri artisti come Gandolfino da Roreto, Alvise De Donati e i due fratelli Marinoni di Bergamo.(127) Esordio che non trascura artisti attivi in Liguria come Carlo Braccesco, rendendo ancora più stimolante la figura del pittore di Lodi e giustificando, con maggiori elementi rispetto a quelli che avevo inizialmente ipotizzato, gli interessi e i successivi modi espressivi. L’inserimento a pieno titolo di Alberto Piazza nei flussi culturali fra Milano e Genova, fra gli artisti come Bergognone, il cosiddetto Maestro di San Lorenzo, Marco d’Oggiono, Pier Francesco Sacchi, fra’ Gerolamo da Brescia, i Fasolo e altri tra pavesi e milanesi (128), configura il nostro tra i personaggi più significativi di questo momento.
Anche se Alberto sembra, almeno inizialmente, trascendere dall’importante ciclo lasciato dal Bergognone all’Incoronata, completato dalle quattro eleganti tavole con le Storie della Vergine, l’esempio lodigiano e le opere del Fossano alla Certosa di Pavia risulteranno componenti essenziali per la formazione del suo stile. Egli si orienta verso una figurazione di sapore tardo quattrocentesco che, prendendo spunto da motivi foppeschi, ricalca gli esempi dei grandi trevigliesi, dal Butinone allo Zenale, senza trascurare alcuni esiti del vicino Bernardino Lanzani da San Colombano, che sappiamo presente anche a Lodi.(129)
Un capitolo a parte merita il ciclo di affreschi di Rivolta d’Adda. Suggerisce il nome di Alberto, e forse di un collaboratore, in quanto rispecchia le componenti culturali che egli fa proprie in questa fase iniziale. La tradizione figurativa milanese di Foppa, Butinone e Zenale si unisce alle novità di Leonardo e Bramantino. Il tutto
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