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Due fratelli, due differenti percorsi - Martino e Alberto Piazza.

68) Alberto Piazza, Crocifissione, Frammento, Lodi, Duomo

69) Alberto Piazza, Vergine col Bambino in trono fra due angeli e i santi Bassiano,Giovanni Battista,Pietro e un diacono, con Dio Padre benedicente nella lunetta

70) Alberto Piazza, Santi Bassiano e Giovanni Battista, Vienna, Galleria dell'Accademia
all’Adorazione del 1518. L’incisività del profilo dei visi, d'un pungente verismo, la finezza dei particolari, come il trasparente velo che corona il capo della donna, e i brani di sapore eccentrico, sottolineati dalle zigzaganti pennellate dei panneggi, non possono che chiarire un legame che si stringe con altre opere di questo periodo come la Fuga in Egitto. Ancora prossima all’Adorazione del 1518 e con forti legami nei confronti della Madonna di Budapest, gli va restituita un'altra tavola di piccolo formato, raffigurante Santa Caterina d'Alessandria (Roma, Museo di Palazzo Venezia)/fig. /.(97) La figura della martire diviene l'esempio del mutamento dei modi di Martino. I continui bagliori e i riflessi sul guizzante piegarsi dei panni sono comuni anche alla tavoletta con la Visione della Vergine col Bambino del Museum of Art di San Diego /fig. /.(98) Un attenta lettura ha permesso d’individuarvi l’insolito tema dell’anticipazione della Passione di Cristo, attraverso la serenità di una visione apparentemente agreste. Il dipinto costituiva un problema ad iniziare dal soggetto, dove il fanciullo veniva interpretato come San Giovannino o, addirittura, giudicato come una Annunciazione con la presenza del futuro Battista. In realtà Martino ha realizzato una complessa simbologia: si tratta della Madonna seduta sul prato, quasi un richiamo all'iconografia tardogotica della Madonna dell'Umiltà, adorante Gesù Bambino, riconoscibile per il nimbo crucifero. Egli si rivela alla madre come Redentore ed è affiancato all’agnello simbolo della Passione; sono altrettante premonizioni la croce, retta dall’angelo e piantata come se lo spuntone roccioso fosse l'altura del Golgota, e le braccia aperte della Vergine, simbolo e nel contempo anticipazione della crocifissione del proprio figlio. Un motivo caro alla pittura d’oltralpe è costituito dal cestino da lavoro davanti alla Madonna, la quale tiene ancora in grembo l'arricciato panno bianco che sta a suggerire la momentanea interruzione dalla precedente occupazione, a sua volta simbolico del passaggio dall’attività manuale allo stato contemplativo e di adorazione o preghiera. Le tonalità terse e brillanti di ricordo nordico, mediato attraverso le soluzioni di Altobello e affini ai modi di Lorenzo Lotto e Pier Maria Pennacchi ne fanno un'opera avanzata nel secondo decennio. Nei suoi quadri permangono le caratteristiche luminescenze sui boccoli che cadono lungo il collo, ma le figure assumono maggiore ampiezza, ammantate in panneggi sempre più gonfi e dagli effetti metallici, con rimborsi sulle maniche come accade nel caso della Madonna adorante il Bambino dell’Ambrosiana di Milano. Le preziosità luministiche e la sottile stesura sono una vera e propria spia alle suggestioni nordiche, utilizzando come in molte altre circostanze idee ricavate dalle stampe di Dürer, ad esempio

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