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La letteratura artistica dedicata a Marco d'Oggiorno è particolarmente vasta e supera fin quasi i meriti riconosciuti al pittore dalla stessa critica contemporanea. Oltre alle due monografie, succedutesi a distanza di pochi anni, sono stati infatti molteplici i contributi scientifici rivolti ad approfondirne il percorso artistico (1). La principale fortuna di Marco risiede nell’ essere tra i primi artisti documentati accanto a Leonardo a Milano, fin dal 1490, quando il giovane apprendista frequentava lo studio del maestro di Vinci insieme al Boltraffio. E' con quest'ultimo, assai più sensibile quanto meno fortunato del nostro, che esegue l'importante pala della 'Resurrezione di Cristo tra i Santi Leonardo e Lucia' ora allo Staatliche Museen di Berlino proveniente dall'oratorio di San Leonardo presso la chiesa di San Giovanni sul Muro a Milano. Ma al di là di questa giovanile esperienza che segnerà l'intera carriera, Marco d'Oggiorno resta un pittore non esclusivamente leonardesco, per quell'atteggiamento disincantato di fronte alla comprensione delle straordinarie novità apportate da Leonardo in pittura. Il suo accostamento appare superficiale e principalmente legato a formule e modelli compositivi. La sua tecnica pittorica, pur accogliendo assai presto nel modellato degli incarnati la soffusa morbidezza degli insegnamenti sul lume e sullo sfumato, conserva una compattezza che trova raffronti piuttosto nella tradizione della pittura toscana. Lo stesso si verifica nella tecnica dell'affresco, come si evince dalle parti ben conservate di quello recentemente riportato alle originarie cromie, conservato nella parrocchiale di Oggiorno. Proprio il restauro di questo affresco raffigurante la 'Vergine col Bambino in trono tra Sant'Eufemia e Santa Caterina d'Alessandria' ci fornisce l'opportunità per tornare a parlare del pittore. Nonostante le forti riserve avanzate negli ultimi studi, è a partire dalla recensione alla recente monografia e dall'editoriale su queste stesse pagine che ho sostenuto l'autografia di Marco, rivalutando un parere antico di più d'un secolo (2) e caldeggiando insieme l'intervento di recupero. Sono perciò particolarmente grato ai finanziatori dell'impresa che hanno accolto con entusiasmo la segnalazione, fornendomi il completo materiale illustrativo (3). La pulitura ha riportato alla luce un dipinto meglio conservato di quanto si potesse prevedere, considerate le pesanti ridipinture che rivestivano per buona parte la superficie. Se si esclude la perdita del volto della Vergine e del cromatismo della parte inferiore del suo mantello, le figure appaiono completamente integre. Si è così resa evidente quella tecnica a fitto tratteggio obliquo che ha ancora tanto il sapore quattrocentesco. La pulitura ha inoltre confermato l'effettiva mancanza della parte inferiore destra, andata probabilmente persa durante il trasporto del muro, in una zona
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