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Giovanni Agostino da Lodi ovvero l'Agostino di Bramantino: appunti per un unico percorso

4) Giovanni Agostino da Lodi, particolare della Cena in Emmaus, collezione privata

5) Giovanni Agostino da Lodi, Ritratto di giovane con una freccia, già Genova, collezione Viezoli
parzialmente il loro intervento critico, giungono a ritenere che lo Pseudo Boccaccino "potrebbe essere indicato come il vero tramite della cultura leonardesca in Veneto".(23) Con i contributi del Romano e della Binaghi Olivari si giunge quasi ai nostri giorni: il primo segnala l'importanza dell'artista e gli assegna, ritengo giustamente (24), lo straordinario pannello raffigurante la Salomé che innalza la coppa con il capo del Battista (Milano, collezione Gallarati Scotti) (25), nel quale la positura della testa di lei si dimostra di un marcato bramantinismo; la Binaghi Olivari (26) rende nota la pala di Gerenzano (Varese), ulteriore testimonianza del ritorno dell'artista in terra lombarda. (27) Per quanto riguarda l'aspetto grafico, un contributo al catalogo dei disegni di Giovanni Agostino è stato fornito dalla Simonetto e, più recentemente, dal Bora (28), il quale riconosce come "figura di una Prudenza" (29) la donna che riflette la propria immagine, disegnata a gesso rosso sul foglio già ricordato in precedenza come fondamentale per la definitiva identificazione dello Pseudo Boccaccino con il pittore originario di Lodi. A questo ristretto ambito va anche definitivamente confermato il disegno del Museo di Rennes, un angelo annunciante, che malgrado da più parti sia stato indicato con il corretto riferimento all'artista lodigiano (30), la Cogliati Arano insiste nel ritenerlo preparatorio per l'Annunciazione di Andrea Solario (Parigi, Museo del Louvre). (31) Al Bora sfugge l'autore del magnifico foglio con lo studio di una espressione facciale contratta da una smorfia (Londra, British Museum, n. 1895-9-15-481)(ill. ) che inaugura il suo saggio dedicato alla grafica leonardesca (32); non si tratta di uno dei molti disegni 'destinati a rimanere ancora per molto anonimi' (33), ma va senza dubbio restituito proprio alla mano di Giovanni Agostino da Lodi. (34) L'indagine fisionomica è una personale risposta alle teste di carattere desunte dal Cenacolo e dagli studi di Leonardo, e l'espressione presenta notevoli riscontri con quelle degli uomini di casa Panigarola (in particolare con l'aggrottato viso del piangente Eraclito), accordandosi bene con le ricerche svolte in questa direzione dal nostro pittore; inoltre l'alta qualità del foglio è sinonimo del livello raggiunto dal pittore in queste prove dal vero. Si confrontino a questo proposito alcune tipologie dipinte da Agostino, come quella nel ritratto di giovane con una freccia (già Genova, collezione Viezzoli)(ill.), da ribadire al Lodigiano (35), e nei personaggi effigiati nella Cena in Emmaus, di antica provenienza veneziana. (36) Nel primo la tipica capigliatura riccioluta a boccoli dorati, le caratteristiche mani e quello scorcio di paesaggio sono fusi in un'atmosfera luminosa che rileva con morbida ma

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