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Spunti sulla diffusione di un tema leonardesco tra Italia e Fiandra sino a Lanino

Digione alla mostra "Peinture en Bourgogne au XVIème siècle"; in essa si riproduce la parte principale della 'Vergine delle rocce' nella versione ora alla National Gallery di Londra, con l'aggiunta del parapetto in primo piano e la variazione dell'ambientazione, in una data ancora non troppo avanzata. A questa immagine si affianca quest'altra versione inedita del medesimo soggetto, di cui mostro il particolare centrale /ILL /, apparsa sul mercato antiquario parecchi anni or sono. Un argomento particolarmente tralasciato dagli studi riguarda la diffusione dell'influenza leonardesca in territorio iberico, per il quale vale la pena aprire una parentesi, prendendo spunto da un quadro col tema qui esaminato, un tempo in collezione privata a Bonn. L''incontro tra Gesù e il piccolo Battista' /ILL /, reso noto da Suida (45) come opera di anonimo milanese, offre l'opportunità per tornare su un altro aspetto particolarmente intricato della situazione dei seguaci di Leonardo. Questo pittore è anche l'autore della bella 'Madonna col Bambino' già nella raccolta Robiati, che segnalo in questa sede /ILL /,con la combinazione dell'analoga posa con cui è riproposto il corpo di Gesù. Ricollegandomi idealmente al capitolo dedicato dallo stesso Suida (46) agli Spagnoli che subiscono il fascino delle proposte di Leonardo, non può che venire alla mente quel "Ferrando Spagnolo" ricordato a Firenze a più riprese nell'estate del 1505 a fianco del maestro vinciano (47). Costui è stato identificato in uno dei due pittori aventi entrambi questo nome, Fernando de Llanos e Fernando Yanez de la Almedina, attivi nella Cattedrale di Valencia a partire dal 1 marzo 1507 (48). L'artefice dei due dipinti ora accennati corrisponde a mio avviso all'autore di alcuni episodi narrati nelle ante dell'altare valenzano, in particolare alle scene come l''Adorazione dei Magi' e la 'Sosta dalla fuga in Egitto' /ILL /, caratterizzate da figure più esili e meno monumentali. Proprio a Firenze dev'essere stato dipinto intorno al 1505 il quadro con i 'due Bambini che giocano sotto le cure della Vergine' (Firenze, deposito degli Uffizi) /ILL /, per la dipendenza così esplicita dai prototipi leonardeschi di quel preciso momento. Considerata sempre come di un seguace di Leonardo, la tavola si presenta con caratteristiche assai simili a quelle che si riscontrano nei pannelli valenzani e sembra corrispondere alla mano di Fernando Yanez per il confronto con le opere, certo maggiormente drammatiche, a lui documentate nella Cattedrale di Cuenca. La 'Vergine col Bimbo che gioca assieme a San Giovannino' si pone così a monte di queste opere, nella fase di più spiccata adesione, è ben inteso anche tecnica, con

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