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neppure. Straordinaria per la durata dell'idillio che, proprio grazie ad un piacevole ritrovamento, posso affermare durò fino a meno di un decennio prima della morte, avvenuta nel 1582. Dapprincipio presento un'opera tuttora inedita, particolarmente affascinante, che appartiene agli anni ancora giovanili del percorso di Bernardino, da datare verso la metà del quinto decennio (53). Si tratta di questa edizione del tema finora esplorato /ILL con 2 part/, ambientata nel paesaggio, come le altre versioni italiche, e vivacizzata con una stesura liquida e fresca, dai colori vivi dello sfondo entro cui avviene l'incontro delle rosee membra dei due piccini. L'atteggiamento dei fanciulli, Gesù a sinistra che abbraccia teneramente il piccolo Battista inginocchiato in atto di reverente omaggio, con accanto a sè l'esile croce, appare come l'interpolazione assai variata tra il più antico progetto disegnato e la diffusa versione 'ufficiale'. La simbolica anticipazione della Passione di Cristo è qui interpretata in una visione idillica e sognante, in un clima d'ispirazione analogo a quello che fece nascere il disegno raffigurante la 'Vergine col Bambino, Sant'Elisabetta e San Giovannino', un tempo nella collezione Rasini (Milano, raccolta privata) /ILL /. Un'originale interpretazione il Lanino la compie nella pala ora alla Pinacoteca Sabauda di Torino (firmata e datata 1564) /ILL /, stabilendo l'insolito affettuoso connubio tra Gesù e l'agnello, simbolo del Battista adulto che qui partecipa sorreggendolo. In questo caso i passaggi sono resi espliciti; non più il solo piccolo Giovanni o l'animaletto simbolico che lo rappresenta, ma entrambi assieme, a chiudere un cerchio che avevamo visto aprirsi con le prime soluzioni di Leonardo. Ma non è finita. L'altra sorpresa è il ritrovamento in una collezione privata milanese della pala considerata da tempo dispersa, appartenuta fino al 1821 alla chiesa di San Marco in Vercelli /ILL / (54). Bernardino la esegue nel 1575 (e non nel 1555 come lessero talvolta in passato e come sembra propensa considerarla la più recente critica) (55) lasciando con essa il suo testamento artistico. Mentre Lomazzo completava i suoi studi trattatistici ponendo la figura di Leonardo ai massimi vertici, il vercellese rende omaggio ancora una volta al genio del Vinciano, tante volte messo a frutto, componendo la parte centrale sulla base del cartone per la 'Vergine con Sant'Anna', (Torino, Accademia Albertina, n. 348), derivato dal fin troppo famoso originale che Leonardo eseguì nel 1501 per l'Annunziata di Firenze (56). Si vengono così a chiarire in maniera definitiva i modi del Lanino durante l'estrema fase; l'abilità di cesellatore del pennello dimostra quanto ancora fosse sostenuto da una notevole capacità tecnica. Il clima
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