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Una Adorazione a Bedulita e l'area del Romanino

7) Francesco Prata, Sacra conversazione, Brescia, collezione privata

8) Francesco Prata, Santa, Cremona, Pinacoteca civica

9) Francesco Prata, S.Giovanni Battista, Cremona, Pinacoteca civica
sia del maestro capobottega, che può venire a confondersi con i suoi allievi, sia dei propri seguaci. Questi ultimi, infatti, a seconda del grado qualitativo raggiunto, pur avviandosi a possedere una personale dote espressiva, indipendente e precipua, nel periodo di tale sperimentazione procedono sulla scorta di forme e di modelli consolidati, alla luce dell'esperienza e dei giudizi critici loro contemporanei. (11) Nella fattispecie, il caso di Gerolamo Romanino non si differenzia, in linea generale, da un'infinità di altre situazioni: se per i punti di contatto esistenti con Altobello Melone si può parlare di reciproche influenze e di una crescita artistica quasi parallela, nel caso di Moretto e di Callisto Piazza le convergenze stilistiche verso gli esiti del Romanino si limitano soprattutto ad alcune opere o a particolari di esse, corrispondenti unicamente alla loro fase formativa e di ricerca (12). La situazione del poco conosciuto Francesco Prata, analoga nella sostanza a quella di Bernardino d'Asola e di altri artisti di minore rilevanza, si distingue dagli esempi sopraccitati per la relativa modestia, la scarsità d'inventiva e la generale immobilità che caratterizzarono le sue realizzazioni pittoriche. Nel percorso del Prata, ad una fase precedente rispetto al rilevato rapporto col Romanino, in prossimità dell'esecuzione della pala con la Vergine e Santi, alla Sabauda di Torino, appartengono i cinque frammenti di affresco conservati nella Pinacoteca di Cremona (13). Vi sono rappresentate le teste di San Giovanni Battista, identificabile per la spalla parzialmente coperta dalla pelle d'agnello, di due Sante e di due donne (altre Sante di cui è andato perduto il nimbo?). Le corrispondenze somatiche e quelle nella lumeggiatura dei capelli sono estremamente concordanti con le tipologie rappresentate nel Martirio di Sant'Agata e con quelle della Madonna e dei Santi effigiati nell'ancona sabauda e, più in generale, le caratteristiche di stile rispondono perfettamente a quanto espresso dal pittore in ambedue i quadri citati. Al medesimo momento della Sant'Agata (1522) ritengo appartenga la lunetta ad affresco con la Visitazione, che si trova inserita nella cornice scultorea del primo altare a destra nella chiesa di San Francesco a Brescia (14), proprio di fronte allo Sposalizio della Vergine dipinto in seguito dallo stesso artista; ne sono conferma le somiglianze fisionomiche, l'analoga gestualità delle figure e alcuni particolari stilistici come le rigide pieghe delle vesti. Si evidenziano in queste opere, ora menzionate con la nuova attribuzione al Prata, una serie di caratteri comuni che sembrerebbero confermare la loro contiguità cronologica all'interno di una datazione che risalirebbe tra la conclusione del secondo decennio e i primi anni del successivo. Ad una fase

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