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3) Bartolomeo di David, San Marco, Siena, ex Compagnia di Santa Croce
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4) Bartolomeo di David, Madonna col Bambino, San Giovannino e Santa Caterina da Siena, Siena, Tabernacolo dell'Arco delle due porte
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dal parapetto si sporgono due pastori, giunti per tempo a presenziare portando in dono un canestrino d'uova fresche. Nello stupefacente scenario che si apre sulla destra, i sentieri che si inerpicano lungo il pendio delle colline nello sfondo sono animati di personaggi; si sviluppa il corteo dei Magi, la cui testa è ormai giunta in prossimità della Sacra Conversazione. Alla considerevole varietà di motivi simbolici e decorativi si aggiungono l'aquila che accompagna l'Evangelista e il cane accanto al piccolo Tobiolo. La vivacità cromatica e la forte incisività nel dosaggio del chiaroscuro rispondono ad un intento particolarmente originale. L'opera di controversa attribuzione è certamente il risultato delle ricerche di una personalità eccentrica e originale: la tradizionale impronta classica è rigenerata e per non dire sovvertita alla luce di uno stile particolare, che ha nel fremito curvilineo dei contorni, nelle luci contrastate e nel disaccordo cromatico, con la prevalenza di un vivace rosso arancio, le caratteristiche del suo autore. I corpi esili dei personaggi, pur nella loro apparente fragilità, possiedono un rassicurante aspetto monumentale malgrado i sottili polsi che si slanciano dalle maniche increspate e pieghettate, le dita esili e nodose, sempre adunche, e i profili col naso affilato. La presenza di questa stravaganza di formule, caratterizzate da elementi culturali comuni a differenti zone geografiche, è esemplare per comprendere la difficoltà nell'identificarne l'autore. Si scopre così che il caso in esame è significativo per dimostrare l'inconsistenza della distinzione dei confini territoriali quando ci si trovi di fronte ad artisti che pervengono autonomamente a simili o parallele conclusioni stilistiche. E' mia profonda convinzione che esiti concomitanti possono venire determinati da esperienze analoghe, nel contesto di una medesima cultura o di un simile modo di esprimersi capovolgendo il concetto di Kunstgeschichte in Kulturgeschichte. La componente stravagante che aleggia durante i primi due decenni del Cinquecento, avvicina in maniera sorprendente personalità che, in realtà, forse, non si sono neppure conosciute. Gli intrecci culturali che ne derivano risultano quanto mai interessanti per la loro originalità, determinando quella varietà di focolai che è alla base della ricchezza artistica del nostro Rinascimento. Fin da quando conosco il quadro non sono riuscito a spiegarmi come si potesse legare alla situazione culturale cremonese un così fitto intreccio di elementi stilistici di matrice senese, che hanno la loro più diretta discendenza dal Beccafumi. Queste caratteristiche, con evidenza da rintracciarsi nell'intricata orbita delle più curiose soluzioni 'stravaganti', non sono estranee neppure alle novità trasmesse da Amico Aspertini durante il soggiorno nella vicina Lucca. Dette relazioni porterebbero anzi alla conferma dell'ipotesi (3) circa
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