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Nuovi spunti per l'attività giovanile del Sodoma

4) Sodoma, Spogliazione delle vesti di Cristo, affresco,(particolare),Varallo, Sacro Monte, Cappella della Pietà

4a) Sodoma, Allegoria dell'Amore celeste, Siena, collezione Chigi Saracini

tagli prospettici e il tipico incarnato chiaroscurato, d'ispirazione leonardesca. Nel gruppo delle Pie Donne (fig. 4), a destra della parete principale, ritengo si esprima con maggiore chiarezza la componente stilistica del Bazzi, in quel suo modo di purificato dolore che esprimono i suoi Compianti, ma anche i cavalli e i cavalieri rappresentano il punto di arrivo più alto del Sodoma in Lombardia. Il loro ritagliarsi sul terso azzurro del cielo combacia con l'abitudine tutta centro italiana a stagliare le figure su fondali neutri, come nella scena olivetana di Benedetto che lascia la casa paterna per recarsi a Roma. Va inoltre tenuto conto del particolare stato di conservazione degli affreschi valsesiani, dove l'umidità e l'eccessivo scrupolo alla pulizia hanno certamente fatto la loro parte per rendere meno chiara una presenza che, a mio avviso, non si può negare. In particolare, proprio grazie all'episodio presente a Varallo, si dimostrano ancora freschi nella mente del proprio autore i ricordi della pittura murale di Palazzo Vecchio, lasciata interrotta nel 1505 e andata quasi subito perduta, che suggestionò non poco il Sodoma, come dimostrano i molti riferimenti al tema riproposti sulle pareti del chiostro di Monteoliveto Maggiore (6). Per trovare la conferma all'identificazione dell'autore dobbiamo rivolgere lo sguardo al vasto ciclo a fresco compiuto dal Bazzi nell'importante abbazia olivetana, dove sono già dichiarati i molteplici orientamenti stilistici verso i quali è attratto, sempre più affascinato dalla conoscenza delle novità toscane. E per una datazione al suo ritorno lombardo insisterei in un arco di anni compreso fra gli ultimi tempi di Monteoliveto, ben esemplato dalla scena di Benedetto che predice la distruzione di Montecassino, e la Deposizione Cinuzzi per San Francesco a Siena, secondo le più recenti ipotesi cronologiche (7). Ci sarà, semmai, da verificare se la formazione centro italiana del giovane Gaudenzio non sia in qualche misura intrecciata con le vicende del Sodoma e quanto questa frequentazione abbia influito sul loro intervento in Valsesia. Le considerazioni sull'evoluzione stilistica del Sodoma mi portano alla convinzione che l'adesione al linguaggio di Leonardo non avvenne al nord durante il suo alunnato milanese, secondo l'abituale punto di vista sostenuto fin dall'inizio di questo secolo (8), ma soprattutto in seguito, a partire dalla metà del decennio iniziale del Cinquecento, durante i primi anni trascorsi in Toscana. L'abitudine a ritenere la formazione milanese del Sodoma in stretto contatto col maestro vinciano è un fatto risaputo. Seppure possa apparire strano, dato il prestigio che Leonardo riscuoteva a Milano, in realtà non si riscontrano motivi sufficienti per un preciso interesse da parte dell'artista

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NOTE

AVANTI

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