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La fisionomia di quest'ultimo si può meglio delineare con l'aggiunta di nuovi capisaldi (23) che, se da un lato ne dimostrano l’aderenza garofalesca, dall’altro se ne distaccano sensibilmente. Dal Garofalo si distingue per l'esecuzione assai compatta e cruda nel colore e per il linearismo aspro che manifesta piuttosto i ricordi di certa cultura figurativa del nord, forse tedesca. All'anonimo seguace, nonchè al probabile intervento di altri aiuti, come potrebbero essere stati Camillo Filippi e altri ancora ignoti seguaci e collaboratori, andranno restituite molte opere solitamente riferite alla maturità del Garofalo (24). Ciò verosimilmente avvenne quando infatti il pittore raggiunse la piena consacrazione nelle commissioni pubbliche che andavano ad aggiungersi alla fortuna ottenuta dai suoi modelli stilistici, sviluppati attraverso il cospicuo numero di opere da cavalletto.
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